Nei giorni 1 – 2 Dicembre si è svolta la Convention nazionale di Confabitare, dal titolo “Dalla direttiva UE sulle case green alle comunità energetiche: quale futuro per l’Italia?”
Convention che si è svolta presso il prestigioso hotel Savoia Regency di Bologna, consacrando così il capoluogo emiliano romagnolo come la “capitale del mattone” per questi due intensi e importanti giorni.
Confabitare, che è l’associazione dei proprietari immobiliari più rappresentativa a livello nazionale, organizzando questa Convention ha portato tra i suoi ospiti alcuni tra gli più illustri esperti del settore energetico e dell’immobiliare, non escludendo però anche figure di spicco del mondo politico attuale. Tra gli ospiti più illustri all’evento abbiamo avuto il piacere di ascoltare il viceministro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, il viceministro del Ministero Imprese e Made in Italy Valentino Valentini, la deputata della tredicesima Commissione Erica Mazzetti o ancora l’onorevole Vittorio Sgarbi, e personaggi vicini al territorio regionale come il Presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, Emily Marion Clancy vicesindaco della città di Bologna.
Alla base della Convention c’è sicuramente stata l’idea di riunire esperti del panorama nazionale ed europeo e poter condividere insieme a loro, mediante tavoli di lavoro tematici, idee esperienze e prospettive sul futuro dell’immobiliare italiano; in particolare nell’ottica della Direttiva Ue sulle case green e sul ruolo delle comunità energetiche nel futuro del nostro paese.
Il pomeriggio molto intenso è stato suddiviso in tavoli di lavoro, nello specifico 4: Le ricadute delle direttiva UE sull’urbanistica, Decarbonizzazione delle comunità energetiche e sicurezza, I rapporti con l’Europa, infine le conclusioni del lavoro svolto.
Si è così cercato di capire meglio come sfruttare al tale direttiva e in che modo si sta muovendo il nostro paese.
Per meglio comprendere gli argomenti trattati parliamo della direttiva “Casa Green”, direttiva che finalmente il giorno 7 Dicembre ha trovato un accordo tra Parlamento, Consiglio europeo e Commissione.
Il trilogo si è basato sull’obbiettivo comune di ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra nel settore edilizio e immobiliare, ponendosi inoltre il fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edilizio della UE entro il 2030 e a renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
Il raggiungimento di tali obiettivi avverrà in modo graduale, infatti sono previsti miglioramenti energetici su immobili già esistenti tra il 2030 e il 2035, obbligo di installare pannelli solari su alcune tiologie di edifici e terreni e un progressivo abbandono delle caldaie a gas entro il 2040, arrivando poi al vero obiettivo finale ovvero un settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050.
Il lavoro preparatorio a tale direttiva è stato lungo e travagliato, in quanto si è posta un obiettivo difficile da poter raggiungere, relativamente, in poco tempo.
Per questo motivo è stato così suddiviso il lavoro in obbiettivi intermedi e diversificati infatti la riduzione energetica maggiore si intende ottenerla dalla ristrutturazione degli edifici residenziali con le prestazioni energetiche peggiori senza però porre obblighi legati al raggiungimento di determinate classi energetiche, previsione invece inserita nella versione della direttiva di Marzo 2023, e allo stesso modo è stato eliminato il progetto di un’Attestazione di prestazione energetica uniforme per tutti gli stati membri.
Ci dovrà essere anche un comportamento attivo delle amministrazioni per quanto riguarda gli edifici di loro utilizzo o proprietà, infatti è stato stabilito che essi dovranno essere a emissioni zero entro il 2028 e dal 2030 quelli di nuova costruzione.
La medesima direttiva impone agli Stati membri di adottare misure per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e per eliminare gradualmente i combustibili fossili dal riscaldamento e dal raffreddamento degli immobili.
L’obiettivo finale è quello di eliminare completamente le caldaie a combustile fossile entro i 2040 e già dal 2025 eliminare ogni incentivo all’acquisto delle medesime ma incentivare invece i sistemi ibridi ovvero sistemi che utilizzino almeno in parte energia rinnovabile.
Infine la direttiva accenna ad un accordo sull’obbligo di installare pannelli solari su determinate tipologie di edificio, e nel caso di specie alla Convention si è parlato di sinergia tra le istituzioni come ad esempio si è vagliata l’ipotesi di poterli installare su edifici di proprietà e utilizzo dell’Università di Bologna, avendo questa grande disponibilità di edifici sparsi per la regione.
Infine alla Convention si è parlato molto di comunità energetica quale forma di autoconsumo, ovvero di una comunità di utenti che producono, gestiscono e utilizzano l’energia di uno o più impianti locali, prospettando tali comunità come sempre più diffuse e utili anche come uno strumento per ottenere gli obiettivi finali della direttiva stessa.
Confabitare Imola
Via Appia, 2 – Imola
Tel. 0542.616026
Avv. Filippo Martini
Delegato Confabitare Imola e circondario