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VIVERE MEGLIO CON LO STRETCHING

Lo stretching è una metodica di allenamento sviluppata da Bob Anderson nel 1975 prendendo spunto dallo yoga.
Tramite esercizi di allungamento, lo stretching consente di aumentare la flessibilità e l’elasticità di muscoli e tendini, di aumentare la mobilità articolare, di ridurre il rischio di lesioni muscolo-tendinee e di prevenire la fisiologica riduzione della flessibilità associata all’avanzare dell’età.
Sviluppare e mantenere un certo grado di flessibilità muscolare è dunque un aspetto fondamentale nella vita di chiunque che però spesso viene trascurato. Dolori lombari o cervicali, limitazioni nella mobilità articolare, sovraccarichi articolari sono solo alcuni esempi di problematiche funzionali che potrebbero essere evitate attraverso una regolare pratica di programmi di stretching.
Esistono 2 modalità di stretching:
Statico: si assume una posizione in allungamento che va mantenuta per circa 30-60 secondi.
Dinamico: prevede movimenti la cui escursione e velocità di esecuzione va via via aumentando.
Come per lo yoga, anche nello stretching è importante respirare in modo corretto; i muscoli tendono a rilassarsi durante l’espirazione e a contrarsi con l’inspirazione.
Come ogni forma di esercizio fisico, anche lo stretching presenta qualche rischio e in particolare occorre fare attenzione ai seguenti errori:
ignorare il dolore
allungare eccessivamente soprattutto se i muscoli sono freddi
fare stretching che coinvolgono articolazioni, tendini o muscoli traumatizzati senza un’appropriata supervisione.
Dr. Lorenzo Landini