Perché quando vediamo un colore piuttosto che un altro possiamo sentirci allegri, tristi o depressi? Perché senza che noi ce ne rendiamo contro, il nostro cervello associa i colori che vediamo ad esperienze passate. I colori caldi sono collegati ad elementi che ricordano il calore, l’estate, il sole e la passione, e sono: il rosso, il giallo, l’arancione e le loro sfumature.
I colori freddi invece suscitano emozioni più soft come la neve che cade o il rumore delle onde del mare, e sono i blu e gli azzurri e le loro sfumature.
Il viola può essere sia caldo che freddo perché formato da rosso (caldo) e blu (freddo). Ci sono poi colori neutri che sono il bianco e il grigio ed infine il nero che è l’assenza di tutti i colori dello spettro visibile.
Anche tra i pittori ognuno aveva le sue preferenze. Van Gogh amava molto il giallo, tanto da metterlo anche in scene notturne. Nei quadri di Kandinsky non mancava mai un tocco d’azzurro, colore spirituale per eccellenza. Il colore preferito di Vermeer era il blu oltremare estratto dal lapislazzuli. Il blu-violetto per Chagall. Klein addirittura invento una particolare tonalità di blu. Caravaggio fu il maestro del nero con le sue luci che accendono il buio. L’argento per il narcisistico Warhol e ovviamente l’oro non mancava quasi mai nei dipinti di Klimt.
Isabella Alpi