LA PROPOSTA DI CONFABITARE
Quello delle occupazioni abusive delle case è un fenomeno – o meglio, reato – purtroppo molto diffuso e un problema odioso, in quanto spesso colpisce anziani e persone fragili. Confabitare ha deciso di farsi carico di questo fenomeno per poter affidare i giusti strumenti di contrasto a chi opera sul territorio.
I dati che sono stati raccolti dall’associazione sono allarmanti, sia perchè sono in continuo aumento i casi, sia perchè le vittime sono spesso persone malate, fragili e anziani. E molte volte, anche senza familiari che li possano assistere ed aiutare. Per non parlare delle persone che subiscono l’ occupazione abusiva e che non hanno un altro alloggio in cui vivere. Non solo, vi è un aspetto morale ancora più dirompente perchè chi occupa abusivamente le case spesso non solo arreca danni ma distrugge effetti e ricordi personali. Consapevoli della delicatezza del problema, Confabitare, scrivendo ai ministri interessati e ai gruppi politici in parlamento, interviene ben sapendo che la tutela della proprietà privata e della casa d’abitazione è, prima ancora che costituzionale, un dovere civico e morale.
L’associazione proprietari immobiliari ha deciso di sottoporre a Governo e Parlamento una riforma del codice penale e di procedura penale che, nei fatti, aumenti l’efficacia della norma che era stata affievolita nel 2009, che aveva lo scopo di alleggerire le conseguenze penali del reato di violazione di domicilio.
Alcuni stralci di emendamenti proposti da Confabitare riguardano in primo luogo l’art 614 codice penale – Violazione di domicilio -, richiedendo che chiunque si introduce nell’ abitazione altrui o in altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero si introduce clandestinamente o con inganno, sia punito con la reclusione da uno a cinque anni se la dimora è quella abituale dell’avente diritto e da sei mesi a tre anni nel caso in cui oggetto del reato sono le pertinenze ovvero una abitazione libera da cose o persone.
Alle stesse condizioni soggiace chi si trattiene nei predetti luoghi contro l’espressa volontà di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si trattiene clandestinamente o con inganno. Facendo quindi anche una distinzione tra casa d’abitazione e immobile disponibile per altri fini (ad esempio per locarlo).
Ma la modifica più importante è quella che prevede la pena da due a sei anni se il fatto è commesso con violenza sulle cose o alle persone ovvero se il colpevole è armato.
La modifica proposta da Confabitare, quindi, annulla nei fatti l’impianto alleggerito introdotto nel 2009, con la finalità di consentire l’arresto obbligatorio in flagranza nei due casi aggravati e la restituzione immediata dell’immobile all’avente diritto.
In secondo luogo si richiede anche una variazione al codice di procedura penale e, in particolare, l’art 380. La proposta prevede che ufficiali e agenti di polizia giudiziaria procedano all’arresto di chiunque sia colto in flagranza nei di cui all’art 614 codice penale sia nel caso in cui l’abitazione sia la dimora abituale dell’avente diritto, sia nel caso di pertinenze ovvero abitazione libera da cose o persone.
Se si vuole, queste modifiche possono essere certamente e concretamente apportate.